Giorno 0

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Ebrenenha segna il confine, limite di transeunte vanità ed umane virtù: eco del penitente il capo, del re l'azzoppato passo, del vile il riso.
Qui rivive e vive.
Ogni cupidigia contesa issa virtù, la sfiora, simile a lei giunge lieve, impenitente.
E' ebrenenha a sceglierci quando noi, vani vassalli di quel libero arbitrio, crediamo ancor oggi il contrario.